Riccardo Bisatti direttore
Orchestra Sinfonica G. Rossini
In collaborazione con l’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” del Rossini Opera Festival
Orchestra Sinfonica G. Rossini
Lyaila Alamanova soprano
Víctor Jiménez tenore
Alessandro Abis basso
Gioachino Rossini o Domenico Mombelli o autore sconosciuto*
DEMETIRO E POLIBIO
Sinfonia
Domenico Mombelli
(Villanova Monferrato, 1755 – Bologna, 1835)
DEMETIRO E POLIBIO
Che feci mai? Lungi dal figlio amato
Victor Jimenez tenore
Autore sconosciuto*
L’ITALIANA IN ALGERI
Le femmine d’Italia
Alessandro Abis basso
Autore sconosciuto*
L’ ITALIANA IN ALGERI
O come il cor di giubilo
Victor Jimenez tenore
Pietro Romani
(Roma, 1791 – Firenze, 1865)
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Manca un foglio
Alessandro Abis basso
Autore sconosciuto*
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
La mia pace, la mia calma
Lyaila Alamanova soprano
Autore sconosciuto*
TANCREDI
Se ostinata ancor non cedi
Victor Jimenez tenore
Luca Agolini
(Ascoli Piceno? seconda metà XVIII – Roma? 1827)
LA CENERENTOLA
Sventurata mi credea
Lyaila Alamanova soprano
Autore sconosciuto*
ADINA
Se non m’odii, oh mio tesoro
Lyaila Alamanova soprano
Alessandro Abis basso
Michele Carafa
(Napoli 1787 – Parigi 1872)
MOSÈ IN EGITTO
A rispettarmi apprenda
Alessandro Abis basso
Autore sconosciuto*
IL TURCO IN ITALIA
Ah sarebbe troppo dolce
Victor Jimenez tenore
Autore sconosciuto*
MOSÈ IN EGITTO
Tu di ceppi m’aggravi la mano
Alessandro Abis basso
Giovanni Tadolini
(Bologna, 1789 – Bologna, 1872)
STABAT MATER
Quis est homo**
Lyaila Alamanova soprano
Victor Jimenez tenore
Alessandro Abis basso
* Gli studi sulle fonti non sono riusciti ancora a definire con certezza l’autore
**Si ringrazia l’editore M° Antonino Fogliani e “Rossini in Wildbad – Belcanto Opera Festival” per la gentile concessione. Si ringrazia le Edizioni Casa Ricordi
Questo programma si compone di una scelta esemplificativa e ragionata di alcuni brani dei “Nostri” compositori ‘minori’ inseriti nelle opere di Gioachino Rossini. Si tratta soprattutto di contributi richiesti da Rossini stesso a suoi collaboratori fidati in vista della prima dell’opera, ma in alcuni casi anche di ‘numeri’ alternativi o aggiunti in seguito con o senza l’avallo di Rossini.
La maggior parte di questi pezzi sono noti al pubblico moderno, perché fanno ormai parte integrante del titolo rossiniano, ma la gran parte del pubblico non sa che questi brani non sono usciti dalla penna dell’autore dell’opera. La qualità di questi inserti non scade e non sfigura rispetto al resto delle opere in cui sono inseriti, il che la dice lunga sull’abilità compositiva di questi ‘collaboratori’, cui peraltro Rossini non si sarebbe affidato se non ne avesse conosciuto e stimato le doti. Questi autori erano quindi parte integrante del ‘sistema produttivo’ dell’opera.
Purtroppo, non tutti questi autori sono noti con il loro nome, ma anche questo fatto dimostra come musicisti di talento agivano anche dietro le quinte, in veste di maestri collaboratori o di maestri al cembalo o semplici copisti. Per altri brani Rossini si è avvalso di autori che erano compositori di mestiere che raggiunsero fama soprattutto in Italia, come Pietro Romani o Giovanni Tadolini; altri invece erano autori di grande successo all’epoca anche all’estero, come Stefano Pavesi, Michele Carafa o Giovanni Pacini. Alcune di queste arie sono entrate definitivamente nelle opere di Rossini, come ad es. l’aria di Haly da L’Italiana in Algeri, altre furono sostituite successivamente da Rossini con composizioni proprie come per lo Stabat Mater, altre infine non facevano parte dell’originale rossiniano, ma vennero successivamente inserite in aggiunta o in sostituzione: è il caso della difficile aria di Don Bartolo “A un dottor della mia sorte”, per la quale Pietro Romani venne in soccorso dei cantanti (con il consenso dello stesso Rossini) con il brano più facile “Manca un foglio”. Questa aria divenne così d’uso comune fino al 1940, contribuendo alla tradizione esecutiva del Barbiere, da essere inclusa addirittura nell’edizione critica dell’opera.
This program consists of an illustrative and reasoned selection of works by ‘Our’ ‘minor’ composers from Gioachino Rossini’s operas; indeed, most of these pieces are well-known by the modern audience, only a few are aware that they did not come from its author’s pen.
Rossini frequently commissioned contributions to his trustworthy collaborators before the opera première or even alternative ‘numbers’ that were added later, with or without his approval.
The quality of these additions does not look bad compared to the rest of the operas containing them, and this says a lot about the compositional skill of these ‘collaborators’, whom Rossini would not have relied on had he not known and appreciated their talents.
Hence, these authors played a vital role in opera’s ‘production system’. Unfortunately, we are unfamiliar with their names; even this proves how talented musicians worked behind the curtain as repetiteur collaborators, cymbal masters or simple copyists.
For other pieces, Rossini relied on professional composers who achieved fame mainly in Italy, such as Pietro Romani or Giovanni Tadolini. Still, he also availed of composers who were highly successful at the time abroad, such as Stefano Pavesi, Michele Carafa or Giovanni Pacini.
A few of these arias written by other composers permanently entered Rossini’s operas, for instance, Haly’s aria from L’Italiana in Algeri. In contrast, Rossini later replaced others with his compositions, such as the Stabat Mater.
However, it also occurred that some not by Rossini were later added or replaced: this is the case of Don Bartolo’s difficult aria ‘A un dottor della mia sorte’, for which Pietro Romani rescued the singers (with Rossini’s consent) with the more accessible piece ‘Manca un foglio’. This aria became so popular up to 1940, thus contributing to the Barbiere’s tradition, even being included in the critical edition of the opera.
