Musica di Pietro Generali
Libretto di Gaetano Rossi
Edizione a cura di Marco Beghelli (con la collaborazione di Lorenzo Nencini)
Prima esecuzione in epoca moderna
Daniele Agiman direttore
Davide Garattini Raimondi regia
Interpreti e Personaggi:
Alan Staravoitov Il Duca di Rosmond
Paolo Ingrasciotta Il Consigliere
Pierluigi D’Aloia Il Sig. Enrico
Iolanda Massimo Cecchina
Ramiro Maturana Andrea, giovine Savojardo
Annya Pinto Fiorina cameriera
Nutsa Zakaidze mezzosoprano
Orchestra Sinfonica G. Rossini
Claudia Foresi, maestro al fortepiano
Scenografie:
In collaborazione con Liceo Artistico F. Mengaroni
(Salvatore Delvecchio, Camilla Ranieri, Stefano Roberto, Marco Telesca, Tommaso Casadei, Giulia Neri, Cristel Nanni, Aurora Amadori, Sofia Zamagni, Genny Sbaffi)
Progettazione e coordinamento:
Sezione Audiovisivi e Multimedia
Prof.ssa Giulia Gioacchini
Prof. Giuseppe Rondina
Farsa
Cecchina suonatrice di ghironda
Questa farsa in un atto su libretto di Gaetano Rossi giunse nel 1810, l’anno più prolifico di Pietro Generali, e fu eseguita a Venezia il 26.12.1810 per l’inaugurazione della Stagione del Carnevale 1811 al Teatro San Moisè.
Cecchina era stata preceduta al San Moisè nel novembre dello stesso anno dalla farsa di Gioachino Rossini “La Cambiale di matrimonio”, la prima opera rossiniana ad andare in scena.
Come dice Marco Beghelli nel suo studio su Cecchina del 2010 “Anatomia di una farsa per musica” con riguardo all’Introduzione:
“Allorchè, parlando dei compositori cosiddetti ‘minori’ del primo Ottocento italiano, si ripete la consueta immagine di tanti pigmei schiacciati dalle gigantesche ondate del rossinismo dilagante, si dimentica quanto il rossinismo nascente debba all’esempio di costoro. Il primo numero della Cecchina di Generali potrebbe essere scambiato senza difficoltà per il primo numero di una delle farse scritte da Rossini per il Teatro di San Moisè negli stessi mesi.”
La particolarità di questa farsa sta nel soggetto che, sia pure in forma edulcorata, porta in scena una delle principali piaghe sociali dell’epoca. Molti giovani savoiardi emigravano verso Parigi per cercare fortuna: i maschi di regola lavoravano come spazzacamini, le femmine erano dedite alla prostituzione. Entrambi suonavano la ghironda, strumento a corde strofinate da un disco tipico del mondo dei mendicanti. In questa partitura non entra in scena una vera ghironda, ma Generali fa imitare all’orchestra la sonorità complessa di questo strumento con un virtuosismo di assoluta originalità.
La scena si svolge a Parigi nella casa lussuosamente arredata di Cecchina che è innamorata di Enrico, nipote del Duca di Rosmond. Il Duca accusa Cecchina di essere “seduttrice dell’inesperta gioventù”, di avere sedotto suo nipote Enrico e la vuol fare arrestare. Ma Cecchina dimostra dopo varie vicissitudini di essere in realtà di nobili origini e di meritare di potersi quindi unire ad Enrico tra il giubilo generale.
Cecchina anticipa di 32 anni il soggetto del tutto simile della Linda di Chamounix di Gaetano Donizetti su libretto rivisto dello stesso Gaetano Rossi, in cui la ghironda viene effettivamente suonata nella romanza di Pierotto “Cari luoghi”.
Per informazioni:
Biglietteria:
20 € posto unico numerato
15 € ridotto (under 30 e over 65)
Biglietteria Online:
Mappa